Il mondo di jobby cresce e parla la lingua (anche) delle women workers. Il target delle lavoratrici femminili iscritte alla nuova piattaforma, infatti, è in continuo aumento, con una proporzione, attualmente, del 40% di donne registrate a fronte del 60% di uomini. Un dato importante, reso possibile da molteplici fattori.

La piazza di Milano – una delle città in cui attualmente è presente jobby – che permette di trovare un’ampia offerta di lavori temporanei; le partnership con numerose aziende di settori trasversali, che per gli utenti si traduce nella possibilità di scegliere collaborazioni in linea ai loro percorsi ed obiettivi; infine, una comunicazione efficace, ma soprattutto rivolta ad entrambi i sessi.

Tutto questo sembrano averlo capito (e apprezzato) bene le workers di jobby, che sfatano una volta per tutte il pregiudizio secondo cui esistano “lavori per donne” e mostrano al contrario una preferenza per settori lavorativi estremamente diversificati: da quello della promozione (che vede la preferenza del 71% delle donne), a quello della ristorazione (65%), fino alle attività da desk (57%), alle pulizie (55%) e alle ripetizioni (54%).

E ancora: le consegne in bici (48%) e il montaggio dei mobili (46%), a parimerito con la configurazione di device (pc e smartphone).

Uno, anzi, numerosi dati che si intrecciano e dialogano con quelli del lavoro femminile in Italia, e che vedono una maggiore presenza di donne nei seguenti settori: servizi di asili nido (81%) e di istruzione prescolastica (69%), lavori in istituti di bellezza (61%), attività di commercio al dettaglio (55%), assistenza sociale per anziani (51%). (Fonte: Il Sole 24 Ore).

Nello specifico, a Milano la presenza femminile nel mondo del lavoro è importante, se è vero che la città è la prima italiana per occupazione femminile: il 65% delle donne tra i 20 e i 64 anni residenti in città, infatti, ha un lavoro.

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A seconda del titolo di studio, poi, cambia ovviamente anche il tipo di impiego, con una prevalenza di attività della scuola primaria, dei servizi alle imprese e alla persona tra le donne diplomate, e di attività finanziarie, di marketing e risorse umane/legal tra le laureate (Fonte: RapportoA Milano il lavoro è donna”).

Un mondo variegato – quello delle donne lavoratrici – in cui la parola d’ordine è crescere, superare i gap di genere, realizzarsi. Come la storia di Fabiola, ex rider di Deliveroo che si è avvicinata a jobby grazie al passaparola, e ne è subito rimasta colpita. Gli inizi con lavori temporanei di vario tipo (addetta alle vendite, promoter, volantinaggio), il coraggio di “buttarmi in nuove avventure” e, dopo 6 mesi, la proposta diretta di jobby di entrare a far parte del team.

Grazie alle mie esperienze pregresse ho potuto dimostrare la mia serietà e il mio desiderio di mettermi in gioco; adesso, con il nuovo contratto con jobby, mi posso pagare gli studi, ma soprattutto continuo a crescere professionalmente ogni giorno.

conclude Fabiola.
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Parole simili a quelle di Camilla, altra giovane worker che grazie a jobby ha trovato numerose opportunità e che ancora adesso, pur avendo un lavoro part time, continua a lavorare con diverse realtà attraverso l’applicazione.

Se sei professionale e disponibile, non è difficile trovare l’opportunità più adatta alle tue abilità: infatti sto spargendo la voce ai miei amici!

Quello che per Camilla fa la differenza, poi, è anche il team: quello di jobby è, nelle sue parole, molto professionale, sempre presente, in grado di gestire al meglio la comunicazione con i lavoratori, ma anche con il datore di lavoro.

Che sia per trovare collaborazioni saltuarie o, perché no, per arrivare ad un’assunzione prolungata, quello che permette la piattaforma – e che richiede sempre più spesso là fuori il mondo del lavoro – è di provarci. Di muovere le acque, di mettersi in gioco, di superare anche i propri timori iniziali. Per dirla con le parole di Fabiola:

Le cose non accadono per sbaglio, ma se ti rimbocchi le maniche e decidi di provarci, riesci a farle accadere.