Non bisogna essere esperti nel settore per capire che l’emergenza che il mondo intero ha affrontato (e continua ad affrontare) abbia recato importanti danni all’economia globale ed in particolar modo alle Piccole e Medie Imprese (PMI). 

L’OECD, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha analizzato come le PMI siano state colpite dal COVID-19, evidenziando l’effetto dannoso dell’epidemia su entrambe le facce del mercato: domanda e offerta.
Tra i settori maggiormente colpiti troviamo quello dell’hospitality, della vendita al dettaglio e della ristorazione. Se appartieni ad una di queste categorie avrai sicuramente provato sulla tua pelle le molteplici criticità che questo periodo ha portato con sé, dall’aumento delle spese generali alla concorrenza proveniente da aziende digitali alla riduzione del “traffico” (o più specificatamente foot traffic) all’interno della propria attività.

COSTI FISSI

La concorrenza arrivata dal mondo digitale ha sicuramente ottenuto una posizione favorevole di mercato, riuscendo così ad “afferrare” una buona parte delle vendite. Varie ipotesi indicano che la causa di questa dinamica sia rappresentata dal mutamento delle preferenze dei clienti, guidati verso gli e-tailers (i.e. retailers online) grazie a prezzi ridotti, alla convenienza e ad una migliore customer experience.

Inoltre, durante i periodi di calo, un fattore costante per le attività commerciali tradizionali sono purtroppo i costi fissi. Questi costi, che precedentemente potevano essere compensati da un buon numero di vendite, adesso vengono a malapena coperti, e spesso conducono molte imprese verso la strada del fallimento. Nel primo trimestre del 2020, rispetto all’anno precedente, ci sono state 9’000 aziende in più che hanno definitivamente cessato la loro attività. Tale dato rispecchia l’imponenza dell’impatto generato dal Coronavirus.

Ovviamente, la crescente pressione all’interno di queste industrie sta costringendo i datori di lavoro a tagliare i costi fissi in modo tale da adattarsi al nuovo ambiente. 

Vediamo le soluzioni intraprese e quelle che potrebbero essere applicate…

SOLUZIONE TRADIZIONALE

Per fronteggiare gli incombenti costi fissi, una delle soluzioni più utilizzate dai datori di lavoro è il taglio dei dipendenti. Il quale, tutto sommato, è un modo semplice e diretto per eliminare parte del costo del lavoro.

Nonostante ciò, tale approccio comporta problemi nella gestione di fluttuazioni di mercato in termini di servizio verso i propri clienti. Effettivamente, essere a corto di personale, specialmenti in periodi di incertezza potrebbe condurre l’azienda a non rispettare gli stessi criteri di customer care previsti, conducendo l’attività ad offrire un supporto mediocre o insufficiente.

SOLUZIONE SOSTENIBILE: PERSONALE IMMEDIATO ON-DEMAND

Tagliare semplicemente il proprio organico rappresenta una soluzione immediata ma non sostenibile per il futuro dell’azienda. Il prossimo step, dopo il taglio del personale, è adattarsi alle nuove alternative di staffing on-demand, ovvero adottare personale su richiesta già selezionato.

Jobby sa che la selezione del personale può essere affrontata in modo flessibile, anche se il datore di lavoro potrebbe non rendersene conto.

Il datore ha la possibilità di risparmiare denaro fondamentale per il sostentamento o la crescita dell’attività tramite la riduzione di personale permanente part-time e l’inserimento di un bacino di lavoratori su-richiesta in periodi di necessità. In poche parole: meno dipendenti fissi, più personale al momento opportuno!

Tramite il bacino di lavoratori presenti su Jobby è ora facile applicare questo principio di totale flessibilità lavorativa: diminuendo i costi fissi provenienti dallo stipendio mensile dei propri dipendenti e, soprattutto, evitando un costoso eccesso di personale.

Fino ad ora abbiamo visto la situazione dal punto di vista delle aziende ma chiaramente Jobby è sempre stata una piattaforma di opportunità per chi lavora. Questo cambio da fisso a on demand può contribuire a rianimare il mercato del lavoro, a creare nuove opportunità che con il solo scenario dei tagli di personale non ci sarebbero, occasioni per rimettersi in gioco, fare upskilling e reskilling.

Dunque è necessario abbracciare il cambiamento e adattarsi a metodi alternativi e più efficienti per richiedere lavoro…meno eccessi e sprechi, più lavoro e flessibilità!